• Uno dei maggiori
narratori italiani del
Novecento
• Consapevolezza della
crisi dell’uomo moderno
• Novità delle soluzioni narrative
• ”L’inettitudine” malattia dell’uomo
moderno, alienato e solo
La vita
Italo Svevo pseudonimo di Ettore Schmitz • Scuole
medie e superiori in Baviera, istituto superiore per il
commercio a Trieste. • 1880 fallisce la ditta del
padre, lavora come bancario per venti anni • Coltiva
i suoi interessi letterari da autodidatta e pubblica a
proprie spese i primi romanzi • Entra nella ditta dei
suoceri e smette di scrivere • Nel 1905 incontra a
Trieste Joyce che dava lezioni di inglese • 1908-12
legge Freud e si interessa di psicoanalisi • Dopo la
guerra riprende a scrivere • 1923 pubblica, a
proprie spese, La coscienza di Zeno, subito molto
apprezzato all’estero e in Italia • 1928 muore in
seguito ad un incidente automobilistico
Poetica e formazione
Svevo indaga la
condizione esistenziale
dell’uomo contemporaneo
• In Svevo confluiscono
elementi della cultura
positivista (darwinismo,
marxismo) e la psicanalisi.
• Determinante la nascita a Trieste (fino al 1918
appartenente all’Impero austroungarico) > Svevo
ha una cultura mitteleuropea più che italiana.
• Per Svevo la scrittura è una
«pratica igienica», uno
strumento per curare se stessi.
• I ritmi frenetici e l’imperativo del successo della
società moderna creano angoscia in chi non si sente
all’altezza: inettitudine, senso di debolezza e malattia.
• La vita interiore dell’uomo è una lotta
tra impulsi contrapposti. Principio di
piacere vs Principio di realtà.
• Per riuscire a mantenere un equilibrio e giustificare le proprie
azioni, l’uomo spesso si autoinganna (rimozione, razionalizzazioni)
• Ma le sue vere intenzioni spesso
vengono tradite da piccoli errori (lapsus).
• Tutti i protagonisti dei romanzi di Svevo
sono degli inetti: individui nevrotici non
all’altezza delle aspettative sociali
• L’inetto ha anche un aspetto positivo:
non è ottuso come molti «sani».
Coscienza della
malattia
• L’uomo moderno
ha coscienza di
questa malattia e di
non poterla superare
Conseguenze:
► Coscienza del fallimento della
cultura borghese, incapace di
proporre soluzioni di uscita dalla crisi
► Proposta del valore della
conoscenza come unico strumento
per capire la malattia del vivere
► Scrittura come medicina,
strumento di salvezza per arrivare in
fondo al proprio essere e capirsi
L’opera
Una vita (1892)
ancora impianto Naturalista.
Ma il protagonista non è
sconfitto dall’ambiente ma
dalla propria inettitudine
Senilità (1898):
qui il protagonista cerca di adeguarsi alle condizioni
del mondo borghese, ma inutilmente. Continuo cambio
di prospettiva tra il protagonista e il narratore. Si
passa all’analisi del mondo interiore dei protagonisti e
alla loro percezione della realtà
La coscienza di Zeno (1923)
• Capolavoro dopo 20 anni di silenzio
• Rottura totale con la
tradizione ottocentesca sia nei
contenuti che nella struttura
• Esplode il ”freudismo implicito” dei precedenti romanzi
• Protagonista narrante in forma introspettiva,
psicoanalitica, come una confessione al lettore
• Narratore inaffidabile e ironia
Importanza dell’analisi del lettore
Sconvolgimento della dimensione tradizionale
della narrazione: fluire imprevisto dell’inconscio
• Titolo significativo
• ”Qualunque sforzo di darci la salute è vano”
perché la vita attuale ”è inquinata alle radici
La fortuna
• Per trenta anni l’opera di Svevo
passò in silenzio per i seguenti motivi:
Estraneità di Trieste alla
cultura letteraria italiana
Diversità delle tematiche
sveviane rispetto a quelle
del suo tempo
Durezza dello stile
concreto e antiletterario
Fu apprezzato prima
all´estero che in Italia, grazie
a Joyce e alla critica francese
In Italia il suo primo
estimatore fu Montale
Scoperto dal grande pubblico negli anni ’60 quando
nel secondo dopoguerra la crisi era vista da tutti